IL TRIONFO DELLA CHIESA CATTOLICA
LIBERA CUBA COL PENSIERO DI GIORGIO LA PIRA
Gli USA e lo Stato di Cuba non saranno più avversari: lo
hanno deciso OBAMA e CASTRO! Gli Stati
Uniti metteranno “fine ad un approccio datato” con l’avana allentando il regime
delle sanzioni, ha spiegato Obama. Perciò ringrazia Papa Francesco: “Ringrazio sua santità Papa Francesco per i
suoi sforzi perché il mondo appaia come deve essere”. 18 mesi di trattative L’accordo tra i due paesi storicamente nemici, sfociato mercoledì nella liberazione del
contractor statunitense Alan Gross, è
frutto di trattative segrete durate 18 mesi, ospitate in gran parte dal Canada
e incoraggiate dal Pontefice, che a sua volta ha ospitato un incontro
conclusivo in Vaticano in ottobre, ricevendo le due delegazioni. Il primo
Papa latinoamericano Il Pontefice è stato l’unico leader, a parte
ovviamente i due presidenti Barack Obama e Raul Castro, coinvolto direttamente
nel processo. La posizione di Francesco, primo Papa latinoamericano - e non
europeo - della Storia - è stata determinante, anche alla luce della tradizione
cattolica del paese comunista. Sia Obama sia Castro hanno ringraziato l’uomo,
«esempio per il mondo», per la sua mediazione.
Purtroppo lo Stato italiano ha perso ogni credibilità: sia
politica che economica e anche morale.
Un popolo succubo dei ciarlatani che spadroneggiano nelle
varie trasmissioni radio-televisive.
L’immoralità di certi Reggi microfoni, che si fanno
chiamare giornalisti, e altri colleghi corrotti o di parte fanno il resto. Qui in Italia e in tutto il mondo è
necessario riprendere il pensiero di Giorgio La Pira: Cominciamo a fare quello che siamo d’accordo e poi dialogando…
dialogando faremo il resto se
vogliamo la pace veramente. Questo
è in sintesi il pensiero di Giorgio La Pira. http://www.treccani.it/enciclopedia/giorgio-la-pira_(Dizionario-Biografico)/

QUANDO C'E' LA BUONA VOLONTA'
OGNI ACCORDO E' POSSIBILE!
Karol Wojtyła
fu il primo pontefice a recarsi a Cuba. La sua visita nell’isola caraibica, dal
21 al 25 Gennaio 1998, rappresentò un evento epocale della fine del ventesimo
secolo. Dopo l’accoglienza calorosa riservata al pontefice dal popolo cubano al
suo arrivo, Wojtyła ebbe, Giovedì 22 Gennaio, uno storico incontro con il
Presidente cubano Fidel Castro presso il Palazzo della Rivoluzione a
L’Avana. Dopo tre giorni intensi e pieni di incontri, il 25 Gennaio 1998
si concluse il viaggio apostolico con la Messa in Piazza della Rivoluzione “Josè
Marti” alla quale parteciparono circa un milione di persone. Prima della
partenza da Cuba Wojtyła ebbe parole di condanna per l’embargo operato
dagli Stati Uniti nei confronti dell’isola: “Ai nostri giorni – dichiarò-
nessuna nazione può vivere sola. Per questo, il popolo cubano non può vedersi
privato dei vincoli con gli altri popoli, che sono necessari per lo sviluppo
sociale e culturale, soprattutto quando l’isolamento forzato si ripercuote in
modo indiscriminato sulla popolazione. Accrescendo le difficoltà dei più
deboli, in aspetti fondamentali come l’alimentazione, la sanità e l’educazione”
Fidel Castro da parte sua, prima della partenza di Giovanni Paolo II, dichiarò:”
Sono commosso dallo sforzo che Sua Santità fa per un mondo più giusto. Le
nazioni scompariranno, i popoli arriveranno a costituire una sola famiglia
umana. Se la globalizzazione della solidarietà che Lei proclama si estendesse a
tutta la Terra, e se gli abbondanti beni che l’uomo può produrre con la sua
intelligenza e lavoro fossero distribuiti equamente tra tutti gli esseri umani
che oggi abitano il pianeta, si potrebbe creare veramente un mondo per loro,
senza fame né povertà. Senza oppressione né sfruttamento,
senza umiliazioni né offese, dove vivere con piena dignità morale e
materiale, in vera libertà; questo sarebbe un mondo più giusto! Le sue idee
sull’evangelizzazione e sull’ecumenismo non sarebbero in contraddizione con
tutto ciò.”

GIORGIO LA PIRA.
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