9 novembre 2013

ANTONIO LUBRANO

PROCIDA
L’ISOLA DELLE ZIE
L'isola delle zie, è il secondo romanzo di Antonio Lubrano, dopo Pomeriggio di luglio. Una storia di naviganti che il primo “difensore civico della ti vu, giornalista e scrittore, ha ambientato a Procida, l'isola in cui è nato e che fornisce da circa due secoli uomini di mare alle navi di mezzo mondo. Ambientato intorno a gli anni Cinquanta, narra la storia di Carluccio, giovane rampollo di una famiglia patriarcale, di quelle che caratterizzavano la società italiana. Cioè  le famiglie, piene di zie, di nonni e di nipoti. Da pochi e scarni indizi raccolti tra i parenti, Carluccio sospetta che uno zio, classico lupo di mare, capitano di un cargo, uomo colto e di grande fascino, non sia morto di morte naturale ma   assassinato da una delle sue amanti in un porto somalo, dov'era approdato con la nave. Il ragazzo comincia una vera e propria indagine, tra lo scetticismo della fidanzata, unica confidente, ed il cauto incoraggiamento di un comandante in pensione. La ricerca di Carluccio, tuttavia,  sta per arenarsi quando, improvvisamente,  dal traghetto che collega Procida alla terraferma sbarca una “frastiera”, una signora il cui profilo ricorda quello di un personaggio che  il Nostro ha visto in una foto a casa di una delle sue innumerevoli zie. E qui di colpo la vicenda prende un'altra piega che condurrà il lettore al colpo di scena finale: BOOM!..
Dice Antonio Lubrano “Vengo da una famiglia di naviganti,  ho cercato di esplorare una diceria: “L’uomo di mare ha una donna in ogni porto. Ma mi sono sorpreso a raccontare invece una storia d'amore che supera la morte”. 
Il romanzo sarà presentato a Milano martedì 26 novembre alle ore 18
presso la Sala Limen di via Bordighera 15 a Milano con ingresso libero.
 
PROCIDA
 

VERSO LAMPEDUSA

V E R S O L A M P E D U S A

Calogero Di Giuseppe

Donare se stessi ... è questo che dovrebbero fare tutti i Poeti.

Soprattutto amare tutto e tutti. Non bisogna essere per forza santi... ma essere coerenti con la sensibilità della “espressione dell’anima”, chiamata Poesia.

Non si può essere poeti e infischiarsene del prossimo.

Migliaia di disperati scappano verso il mare per la Libertà e la trovano nei fondali del mare...

o prima ancora nell’arsura dei deserti.

Questo mi suggerisce la poesia della sensibile amica

Luisa Colnaghi.
..............
Arrivati alla spiaggia
lacerati nel corpo
con l'animo vuoto
sono sfuggiti alla tempesta
la lingua straniera
tradita nel ricordo
… fame, freddo
del tempo coloniale
scaldati al fuoco di Dio
dividiamo il nostro pane
Sanfrancesco ha donato
veste e mantello
ha parlato al lupo
.....
27 maggio 2011Luisa Colnaghi


L'ITALIA S'E' DESTA



L’ITALIA SE DESTA





DAL 13 Giugno scorso il “Tricolore” della nostra Bandiera è più pulito. Splende di più. Si è liberato dal grigiore in cui l’avevano infangato alcuni cittadini italiani. I veri italiani non sono un popolo di ladri o puttanieri. È naturale che in una nazione vi siano delle minoranze di farabutti e degli avanzi di galera che, spesso, sopprimono i bisogni dei cittadini esemplari.



ORA L’ITALIA S’È DESTA ...



lo dimostrano gli ultimi tre eventi elettorali democratici. Finalmente l’Italia ha riscattato il proprio onore con un Nuovissimo Risorgimento Italiano". La spazzatura è ancora al potere: diamoci da fare con una scopa nuova.



Vigiliamo e non fidiamoci di nessuno.



Calogero





AUTORI OSPITI

Pioltello, Via George Bizet, Musicista

I GRANDI UOMINI

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PEPPINO IMPASTATO

Giuseppe Impastato è uno dei grandi eroi sacrificatosi per la dignità della Sicilia e per riscattare la dignità di ogni uomo degno di tale nome. Ha lottato contro la mafia di cui “il padre ne era componente”. La verde città di Pioltello gli ha dedicato uno dei suoi grandi giardini pubblici per bambini, in via George Bizet proprio davanti ai plessi delle scuole elementari e medie. Nel cippo che lo ricorda si può leggere una delle sue poesie sottoscritta.

Lunga è la notte

e senza tempo.

Il cielo gonfio di pioggia

non consente agli occhi

di vedere le stelle.

Non sarà il gelido vento

a riportare la luce

né il canto del gallo,

né il pianto di un bimbo.

Troppo lunga è la notte

senza tempo

infinita.

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Ai prepotenti d’Italia, “Poetica Onestà” ricorda che sono ad un passo dalla morte: fisica e morale.

Neanche i vermi potranno sopportare la loro anima puzzolente.

Calogero