30 settembre 2012

MARIO E CALOGERO (tragico e comico)


LETTERA A MARIO MONTI

LETTERA A MARIO MONTI
Esimio signor presidente Monti, prof. Mario.
Quando Lei ha sostituito “il clown” ci ha fatto sperare... ma ora se ne vada... prima che diventi “ignobile” come la maggior parte dei membri delle due Camere. Lo faccia al più presto: Le prometto che lo farò eleggere presidente della Repubblica. Prima di andarsene faccia approvare un “decreto legge” con il quale tutti i membri del parlamento vengano chiamati disonorevoli... oppure “cosanostrani”. E’ il miglior modo per servire la Patria. “LA DISCUSSIONE” (Poetica Onestà) appena saputo della tua nomina (diamoci del tu) a Capo Di Scoverno Ti ha osannato... ma con la stessa onestà intellettuale di prima ti incoraggia ad andartene. Oppure candidati e fatti eleggere democraticamente, dopo aver fatto approvare la suddetta legge. Ma ricordati ogni aspirante deve prima essere “candidato” con una super lavatrice, munita di un potente detersivo, e strizzato ben bene come non sa fare l’Italia. Dopo il lavaggio spruzzato, nudo, col D.D.T. dopo guerra.  Ah... ricordati: non fidarti dei Cardinali... quelli non si ricordano più che Cristo è dalla parte dei poveri.
Ciao...  Calogero Di Giuseppe.

25 settembre 2012

FIRENZE BIBLIOTECA RICCARDIANA

Biblioteca Riccardiana
Custodia dei più importanti libri dell'universo letterario

QUATTROCENTO CENTO ANNI FA IL PRIMO VOCABOLARIO


ACCADEMIA DELLA CRUSCA.

1612, quattrocento cento anni fa,
IL PRIMO VOCABOLARIO DELLA LINGUA ITALIANA.
Il Vocabolario degli Accademici della Crusca è stato il primo vocabolario della lingua italiana. (Ancora prima dell’unità d’Italia). Uscito nel 1612, fu realizzato e pubblicato dall'Accademia della Crusca, istituzione culturale fondata a Firenze nel 1583. È stato anche il primo grande vocabolario di una lingua moderna. (Da wikipedia)
Negli ultimi anni del XVI secolo l'Accademia della Crusca iniziò a pensare alla realizzazione di un vocabolario. Scopo dell'iniziativa era compilare un grande Dizionario della lingua fiorentina, per difenderla e anzi imporla come modello. Il titolo con cui l'opera fu concepita fu Vocabolario della lingua toscana (1608) [1]. Vi si dedicarono a tempo pieno trentacinque accademici. In sede di decisione finale si attivò tra i cruscanti una lunga discussione, che durò fino al 1610. Al termine fu scelto il titolo neutrale di Vocabolario degli Accademici della Crusca. [2] Il 13 ottobre 1610 i deputati al vocabolario inviarono al segretario dell'Accademia (Bastiano de' Rossi) tutto il materiale. L'opera fu stampata a Venezia, centro di eccellenza dell'arte tipografica italiana ed europea. Il primo Vocabolario [modifica] L'editio princeps del vocabolario fu pubblicata nel 1612. Dai tratti marcatamente classici, il Vocabolario degli Accademici della Crusca intendeva comprendere solo parole della lingua toscana, in particolare il lessico degli scrittori fiorentini del Trecento (Dante, Petrarca, Boccaccio e gli autori del XIII secolo (il secolo d'oro). Lo spoglio riguardò anche autori successivi « (come Lorenzo de' Medici, Berni, Machiavelli, Salviati stesso), o non fiorentini (come Bembo e l'Ariosto), anche se dei primi furono scelte le voci d'uso, e dei secondi solo le parole più belle e di matrice fiorentina».[3] Il Vocabolario, pertanto, volutamente escludeva termini moderni (anche se usati da letterati quali Torquato Tasso e Ludovico Ariosto) o comunque posteriori alla produzione letteraria del Trecento, ed ignorava deliberatamente le voci della scienza, della tecnica, delle arti e mestieri. Nonostante le critiche per il fiorentinismo arcaicizzante adottato, Il Vocabolario s'impose largamente sia in Italia sia all'estero; la sua superiorità nei confronti dei lessici preesistenti «consisteva soprattutto nell'organizzazione tecnica dell'opera, e nel gran numero di citazioni, curate in maniera per quei tempi esemplare».[4] L'opera, inoltre, era innovativa anche perché costituiva «uno dei primi tentativi di introduzione dell'ordine alfabetico delle voci e di metodo di definizione e documentazione lessicale, divenuto in seguito consuetudinario per opere di tal genere».[5] Da Wikipedia    "LA DISCUSSIONE" ringrazia tutti coloro che nei secoli hanno portato la "conoscenza" seriamente sino a questo  secolo confusionario.    Calogero Di Giuseppe

22 settembre 2012

IL PROFETA MAOMETTO

W MAOMETTO ABBASSO I DEFICIENTI

LE VIOLENTE PROVOCAZIONI

A noi “cattolici cristiani” ci dissacrano Dio, Gesù e la Madonna tutti i giorni e da vigliacchi non reagiamo. Ma i credenti di Maometto, giustamente, reagiscono. Ma perché certi deficienti bestemmiano inutilmente gli Dei altrui fomentando possibili guerre? Per qualche dollaro in più ne vale la pena rischiare conflitti internazionali?
Come mai Stati come la Francia e gli Stati Uniti si prestano a questi giochetti da mentecatti? Non riesco proprio a capire che politica di “cacca” è questa. La Libertà è un’altra cosa! Da Cattolico Cristiano difendo Maometto e Lo rispetto come tutti gli altri idoli. Calogero Di Giuseppe.
Nota bene

L'Onu contro le vignette su Maometto

Il portavoce dell'Alto commissariato Onu, Rupert Coville, ha detto i disegni pubblicati da Charlie Hebdo sono doppiamente provocatori. Dal CORRIERE DELLA SERA di Oggi.

19 settembre 2012

IL PONTE DI RIALTO

VENEZIA MULTA UN POETA

VENEZIA MULTA I POETI?
(Che pena... povera Italia che vergogna)
Con dispiacere leggo su www.calcioallapoesia.blogspot.com l’amara nota del poeta
Dario Pericolosi che oltre al calcio dà alla Poesia anche altre “vitamine”.
In Italia gentaglia di tutte le risme fa quello che vuole, ma le persone per bene subiscono
 qualsiasi angheria... e nessuno li difende. Che pena amici... che vergogna.
Un poeta che cerca di vendere i suoi preziosissimi librettini di poesie a Venezia viene
multato da un vigile urbano. E i “vu cumprà” per le stradette veneziane? E quelli nella stazione?
E i commercianti che "pelano i turisti” vendendo la loro merce a peso d’oro?
Che figura signor Sindaco di Venezia e che figuraccia caro Assessore alla Cultura...
speriamo che i responsabili della multa abbiano una buona ragione per scusarsi...
con Antonio Melis il poeta "vu' cumpra?.
Calogero Di Giuseppe

2 settembre 2012

IL CARDINALE CARLO MARIA MARTINI

IL CARDINALE CARLO MARIA MARTINI

Sarà sepolto nel duomo di Milano di fronte al Crocifisso di san Carlo borromeo

 

I GRANDI UOMINI

Il cardinale Martini, arcivescovo di Milano
Ieri, , 30 Agosto, è deceduto un grande Uomo: il CARDINALE MARTINI. Persona rara in questo complicatissimo pianeta. Personaggio amato e stimato, da tantissime persone umili e rette. Dovrebbe essere naturale per un cattolico essere amato… specialmente per un apostolo di Gesù, ma non è sempre così. Possiamo dire che è stato un ammirevole rappresentante non soltanto della Chiesa. Il nome del Cardinale Martini, gesuita, non è popolare soltanto  nella diocesi di Milano  ma anche in Europa e oltre. “LA DISCUSSIONE” da questa breve nota ai propri lettori come rispettoso dovere per il Cardinale ma anche verso i propri lettori. Chi scrive ha avuto il privilegio di conoscerlo durante un incontro, in Curia, fra centri Culturali della diocesi di Milano e per averlo intervistato.
Calogero Di Giuseppe.

VERSO LAMPEDUSA

V E R S O L A M P E D U S A

Calogero Di Giuseppe

Donare se stessi ... è questo che dovrebbero fare tutti i Poeti.

Soprattutto amare tutto e tutti. Non bisogna essere per forza santi... ma essere coerenti con la sensibilità della “espressione dell’anima”, chiamata Poesia.

Non si può essere poeti e infischiarsene del prossimo.

Migliaia di disperati scappano verso il mare per la Libertà e la trovano nei fondali del mare...

o prima ancora nell’arsura dei deserti.

Questo mi suggerisce la poesia della sensibile amica

Luisa Colnaghi.
..............
Arrivati alla spiaggia
lacerati nel corpo
con l'animo vuoto
sono sfuggiti alla tempesta
la lingua straniera
tradita nel ricordo
… fame, freddo
del tempo coloniale
scaldati al fuoco di Dio
dividiamo il nostro pane
Sanfrancesco ha donato
veste e mantello
ha parlato al lupo
.....
27 maggio 2011Luisa Colnaghi


L'ITALIA S'E' DESTA



L’ITALIA SE DESTA





DAL 13 Giugno scorso il “Tricolore” della nostra Bandiera è più pulito. Splende di più. Si è liberato dal grigiore in cui l’avevano infangato alcuni cittadini italiani. I veri italiani non sono un popolo di ladri o puttanieri. È naturale che in una nazione vi siano delle minoranze di farabutti e degli avanzi di galera che, spesso, sopprimono i bisogni dei cittadini esemplari.



ORA L’ITALIA S’È DESTA ...



lo dimostrano gli ultimi tre eventi elettorali democratici. Finalmente l’Italia ha riscattato il proprio onore con un Nuovissimo Risorgimento Italiano". La spazzatura è ancora al potere: diamoci da fare con una scopa nuova.



Vigiliamo e non fidiamoci di nessuno.



Calogero





AUTORI OSPITI

Pioltello, Via George Bizet, Musicista

I GRANDI UOMINI

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PEPPINO IMPASTATO

Giuseppe Impastato è uno dei grandi eroi sacrificatosi per la dignità della Sicilia e per riscattare la dignità di ogni uomo degno di tale nome. Ha lottato contro la mafia di cui “il padre ne era componente”. La verde città di Pioltello gli ha dedicato uno dei suoi grandi giardini pubblici per bambini, in via George Bizet proprio davanti ai plessi delle scuole elementari e medie. Nel cippo che lo ricorda si può leggere una delle sue poesie sottoscritta.

Lunga è la notte

e senza tempo.

Il cielo gonfio di pioggia

non consente agli occhi

di vedere le stelle.

Non sarà il gelido vento

a riportare la luce

né il canto del gallo,

né il pianto di un bimbo.

Troppo lunga è la notte

senza tempo

infinita.

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Ai prepotenti d’Italia, “Poetica Onestà” ricorda che sono ad un passo dalla morte: fisica e morale.

Neanche i vermi potranno sopportare la loro anima puzzolente.

Calogero