26 maggio 2015

GIUSEPPE UNGARETTI

 GIUSEPPE UNGARETTI

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Calogero Di Giuseppe
In occasione del centenario della Prima Guerra Mondiale, senza alcuna presunzione letteraria, voglio anch'io, microscopico poeta,  ricordare semplicemente il titanico POETA SOLDATO che tanto e bene
ha scritto sul nefasto "primo conflitto mondiale" molto criticato.
Calogero Di Giuseppe
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Ungarétti, Giuseppe. - Poeta italiano, nasce ad Alessandria d'Egitto, l'8 febbraio 1888, da genitori lucchesi, colà emigrati, perché il padre Antonio lavorava come sterratore al canale di Suez. Frequenta l'École Suisse Jacot e si forma sui classici francesi: Baudelaire e Mallarmé soprattutto. Stringe amicizia con Enrico Pea e i fratelli Thuile; con Kavàfis e Zervos (il gruppo di "Grammata"). Nel 1912 U. migra a Parigi, si iscrive alla Sorbona (tesina su Maurice de Guérin con Strowski; segue i corsi di Bergson al Collège de France). Si lega ai futuristi italiani a Parigi - le sue prime poesie appariranno nel 1915 su Lacerba - ma anche ad Apollinaire, Paul Fort, Léger. Nel 1914 rientra in Italia e si arruola come volontario, soldato semplice, sul Carso. Nasce Il Porto Sepolto, stampato a Udine nel 1916. Finita la guerra, pubblica, per impulso di Papini, Allegria di naufragi, presso Vallecchi, 1919. Sposa Jeanne Dupoix, 1920. Si trasferisce a Roma nel 1921, una Roma barocca e cattolica, che fa da sfondo al Sentimento del Tempo, 1933. Continuare a leggere clicca sotto.
 http://arianna.libero.it/search/abin/integrata.cgi?regione=9&query=enciclopedia%20terccani%20giuseppe%20ungaretti%20profilo
Alcune poesie dell'eccezionale Poeta.
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Agonia

Morire come le allodole assetate
sul miraggio

O come la quaglia
passato il mare
nei primi cespugli
perché di volare
non ha più voglia

Ma non vivere di lamento
come un cardellino accecato
.
Veglia
Cima Quattro il 23 dicembre 1915

Un'intera nottata
buttato vicino
a un compagno
massacrato
con la sua bocca
digrignata
volta al plenilunio
con la congestione
delle sue mani
penetrata
nel mio silenzio
ho scritto
lettere piene d'amore

Non sono mai stato
tanto
attaccato alla vita
.
Fratelli
Mariano il 15 luglio 1916

Di che reggimento siete
fratelli?

Parola tremante
nella notte

Foglia appena nata

Nell'aria spasimante
involontaria rivolta
dell'uomo presente alla sua
fragilità
 Fratelli
.
San Martino del Carso
Valloncello dell'Albero Isolato il 27 agosto 1916

Di queste case
non è rimasto
che qualche
brandello di muro

Di tanti
che mi corrispondevano
non è rimasto
neppure tanto

Ma nel cuore
nessuna croce manca

E' il mio cuore
il paese più straziato
.
Allegria di naufragi
Versa il 14 febbraio 1917

E subito riprende
il viaggio
come
dopo il naufragio
un superstite
lupo di mare
.
Mattina
Santa Maria La Longa il 26 gennaio 1917

M'illumino
d'immenso.
.
Soldati
Bosco di Courton luglio 1918

Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie.
.

La madre
1930

E il cuore quando d'un ultimo battito
Avrà fatto cadere il muro d'ombra,
Per condurmi, Madre, sino al Signore,
Come una volta mi darai la mano.
In ginocchio, decisa,
Sarai una statua davanti all'Eterno,
Come già ti vedeva
Quando eri ancora in vita.

Alzerai tremante le vecchie braccia.
Come quando spirasti
Dicendo: Mio Dio, eccomi.

E solo quando m'avrà perdonato,
Ti verrà desiderio di guardarmi.

Ricorderai d'avermi atteso tanto,
E avrai negli occhi un rapido sospiro.
.
Dove la luce
1930

Come allodola ondosa
Nel vento lieto sui giovani prati,
Le braccia ti sanno leggera, vieni.
Ci scorderemo di quaggiù,
E del mare e del cielo,
E del mio sangue rapido alla guerra,
Di passi d'ombre memori
Entro rossori di mattine nuove.

Dove non muove foglia più la luce,
Sogni e crucci passati ad altre rive,
Dov'è posata sera,
Vieni ti porterò
Alle colline d'oro.

L'ora costante, liberi d'età,
Nel suo perduto nimbo
Sarà nostro lenzuolo
.
Sentimento del tempo
1931

E per la luce giusta,
Cadendo solo un'ombra viola
Sopra il giogo meno alto,
La lontananza aperta alla misura,
Ogni mio palpito, come usa il cuore,
Ma ora l'ascolto,
T'affretta, tempo, a pormi sulle labbra
Le tue labbra ultime.
.
 

22 maggio 2015

LA POESIA NEL MONDO




POESIA EXPO NEL MONDO

Calogero Di Giuseppe

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MOVIMENTO LETTERARIO LOMBARDO
E BELLE ARTI
P  O  E  S  I A   E X P O  Italy 2015  M  I L A N O 
LA POESIA NEL MONDO, 
POETRY IN THE WORLD,
DAS GEDICHT DER WELT,
EL POEMA EN EL MUNDO.
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4 maggio 2015

L'ANGOLO DEI POETI

ESPOO POESIA 2015 NEL MONDO
Calogero Di Giuseppe
Milan Italy
L'ALBERO DELL'AMORE
POESIA ESPOO
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   EXPO  2015 M I LANO

Calogero Di Giuseppe  
 
L’ALBERO DELL’AMORE              
Piano, piano… amore…                      
tocca questa mano,                               
mia cara… senti?             
Senti come trema?                                       
.
Ora ascolta il dolore…                          
 Sentirai pulsare                                    
impazzite vene:                                    
riportano al cuore,                              
la linfa possente                                    
all’umile quercia,
spasimante amore! ...                          
 .
Abbracciami cara…                             
avvinghiati a me…
Dea del Paradiso…                              
nessun frutto mangerò
nessuna mela mi darai
Dio non ci scaccerà!
 .
Da questa pianta verrà                      
il “frutto del ventre tuo                     
l’eterno amore…Poesia.                    
.                                                                                                                        
Perché?...                                               
Perché invoco e piango?                      
perché “Io… son colui                          
che canta per amore                              
con la Cetra e con il cuore!”              
26-27 Aprile 2014                   
EXPO POETRY,
MILANO ITALY EXPO POESIA DEL 2015
MOVIMENTO LETTERARIO LOMBARDO
MILANO ITALIA 2015EXPO POETRY,
MOVIMENTO LETTERARIO LOMBARDO,
MAILAND ITALIEN 2015                
EXPORTACIO’N   POESIA
LOMBARDO, 2015
   “LA DISCUSSIONE”  


VERSO LAMPEDUSA

V E R S O L A M P E D U S A

Calogero Di Giuseppe

Donare se stessi ... è questo che dovrebbero fare tutti i Poeti.

Soprattutto amare tutto e tutti. Non bisogna essere per forza santi... ma essere coerenti con la sensibilità della “espressione dell’anima”, chiamata Poesia.

Non si può essere poeti e infischiarsene del prossimo.

Migliaia di disperati scappano verso il mare per la Libertà e la trovano nei fondali del mare...

o prima ancora nell’arsura dei deserti.

Questo mi suggerisce la poesia della sensibile amica

Luisa Colnaghi.
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Arrivati alla spiaggia
lacerati nel corpo
con l'animo vuoto
sono sfuggiti alla tempesta
la lingua straniera
tradita nel ricordo
… fame, freddo
del tempo coloniale
scaldati al fuoco di Dio
dividiamo il nostro pane
Sanfrancesco ha donato
veste e mantello
ha parlato al lupo
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27 maggio 2011Luisa Colnaghi


L'ITALIA S'E' DESTA



L’ITALIA SE DESTA





DAL 13 Giugno scorso il “Tricolore” della nostra Bandiera è più pulito. Splende di più. Si è liberato dal grigiore in cui l’avevano infangato alcuni cittadini italiani. I veri italiani non sono un popolo di ladri o puttanieri. È naturale che in una nazione vi siano delle minoranze di farabutti e degli avanzi di galera che, spesso, sopprimono i bisogni dei cittadini esemplari.



ORA L’ITALIA S’È DESTA ...



lo dimostrano gli ultimi tre eventi elettorali democratici. Finalmente l’Italia ha riscattato il proprio onore con un Nuovissimo Risorgimento Italiano". La spazzatura è ancora al potere: diamoci da fare con una scopa nuova.



Vigiliamo e non fidiamoci di nessuno.



Calogero





AUTORI OSPITI

Pioltello, Via George Bizet, Musicista

I GRANDI UOMINI

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PEPPINO IMPASTATO

Giuseppe Impastato è uno dei grandi eroi sacrificatosi per la dignità della Sicilia e per riscattare la dignità di ogni uomo degno di tale nome. Ha lottato contro la mafia di cui “il padre ne era componente”. La verde città di Pioltello gli ha dedicato uno dei suoi grandi giardini pubblici per bambini, in via George Bizet proprio davanti ai plessi delle scuole elementari e medie. Nel cippo che lo ricorda si può leggere una delle sue poesie sottoscritta.

Lunga è la notte

e senza tempo.

Il cielo gonfio di pioggia

non consente agli occhi

di vedere le stelle.

Non sarà il gelido vento

a riportare la luce

né il canto del gallo,

né il pianto di un bimbo.

Troppo lunga è la notte

senza tempo

infinita.

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Ai prepotenti d’Italia, “Poetica Onestà” ricorda che sono ad un passo dalla morte: fisica e morale.

Neanche i vermi potranno sopportare la loro anima puzzolente.

Calogero