Coalizione: Italia, Bene Comune.
Tra i "sentimenti" più brutti che ci sono oltre all'ODIO, l'INVIDIA e il PRECONCETTO c'è il RAZZISMO. Sono delle fetenzie per me inconcepibili. Sentimenti davvero inspiegabili. Il mio piccolo cervello si blocca: va in tilt. La maggior parte degli avvoltoi-piragna volano in politica distruggendo quel che trovano. Le persone oneste e capaci sono destinate a soccombere. Le cavallette umane stanno rosicchiando voracemente ogni povera pensione affamando i più deboli. Esagero? Prova a vivere Tu, che non mi approvi, con meno di 500 euro al mese anche da solo. Pochissimi POLITICANTI italiani hanno la SOBRIETA' della Signora Cécile Kienge.
non mi sollecita curiosità
il suono astruso delle tue parole
non mi attira l'andamento
della strana tua scrittura,
non mi stimola attrazioni
il valore dei tuoi soldi.
Da qualunque luogo tu vieni,
voglio abbagliarmi nel tuo sorriso,
voglio essere estasiato
dal suono del tuo canto,
voglio sentirmi accorato
dal sospiro del tuo lamento:
le emozioni univoche che emanano
graffiti per l’intesa tra le genti.
E sensazioni istantanee
di cosmica assimilazione,
raccordano i pensieri
verso intenzioni universali,
intinte nelle simili manifestazioni,
di simili che vivono
eloquenti parità di presenze,
oltre gli imposti confini.
Giacinto Sica
non conoscevo questa tua bella e significativa poesia del 2002, e ben si adatta al tema di questo scorcio del 2014.
RispondiEliminaSin da piccola ho ascoltato i miei nonni, i miei zii ed i miei genitori raccontare delle loro emigrazioni.Io la racconto così:
RispondiEliminaALLA FONTANA
Riecheggiano voci antiche
del narrare di emigrazione
il successo su cocciuta miseria;
canta l’acqua il suo dolor
del dover migrare
in petroso bacino
per sé innaturale giaciglio.
Nuovi volti si affacciano
in narcisistica impresa
sull’acqua ormai inerme,
scossa soltanto da mano curiosa,
dall’acqua in aggiunta:
son visi dai tratti stranieri,
non dal sole imbruniti
che nell’acqua
non vedon riflessi
paesaggi lasciati,
nel loro cuore impressi.
S’arricchisce quell’acqua
di acqua salata,
da palpebre sfociata:
l’accoglie materna,
del sale ne assorbe il sapore,
confonde nel suo
quell’esser straniero
sino ad esser
un sol corpo, vero.
Sorride quel viso nell’acqua,
tremulo appare il villaggio alle spalle
dominus dell’intera valle.
(tz,2012)