2 maggio 2012

L' U O M O S I S T A P E R D E N D O

L’UOMO SI STA PERDENDO
di
RITA VIRGILLITO

Spesso mi sono chiesto chi sono... e continuo a chiedermelo perché in questa mia curiosità c’è anche quella di tutta l’umanità: cioè il “mistero della vita”. Cessato il turbine di congetture il cervello umano si placa e trova riposo nell’unica soluzione possibile: cioè la rinuncia a capire chi siamo e perché ci siamo. Passeggiando per Pioltello qualche lustro fa trovavo lettere, poesie o bigliettini sui muri, o sui pali o sui vetri dei negozi, scritti da Rita Virgillito. Qualche anno dopo... una mia amica incontrandomi mi ha detto: “Una signora mi ha chiesto di conoscerti... vuoi incontrarla?le piace “scrivere”.- Va bene... dille di sì. Dopo qualche settimana l’ho conosciuta e nel tempo le ho fatto conoscere gli ambienti culturali che frequentavo e che io frequento ancora. Gradatamente si è rivelata per quello che è: un’ottima persona, qualità necessaria per essere poetessa o scrittrice o amante di tutte le arti. Per quello che mi riguarda è umanamente inutile scrivere un’ottima Poesia per poi comportassi da mascalzoni, maleducati o altro ancora. La coerenza con quello che si scrive e si dice ci deve essere... altrimenti si diventa pagliacci. Se non delinquenti. Quando si scrive col cuore, anche se non perfettamente in metrica, ha più valore di quello che si scrive col cervello mentendo. Oltre che una poetessa-scrittrice io vi presento un’amica con nobili sentimenti... e non è cosa da poco... in questa baraonda umana.
Il suo libro, L’UOMO SI STA PERDENDO, contiene una mia nota che, per introdurre l’ottima opera della Virgillito, descrive il contesto storico in cui si svolge il “racconto” quasi autobiografico.
Ai lettori di “LA DISCUSSIONE” consiglio di leggerlo.
Calogero Di Giuseppe
.....*.....

1 commento:

  1. Ciao Calogero. Anzitutto spero tu stia sempre bene con la tua famiglia che è la vera essenza della nostra vita. Poi, in quanto alla poetessa Rita Virgillito, dille pur di mandarmi, magari in contrassegno, il suo libro, che lo leggerò volentieri.
    Grazie e a presto.
    Fortunato.

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VERSO LAMPEDUSA

V E R S O L A M P E D U S A

Calogero Di Giuseppe

Donare se stessi ... è questo che dovrebbero fare tutti i Poeti.

Soprattutto amare tutto e tutti. Non bisogna essere per forza santi... ma essere coerenti con la sensibilità della “espressione dell’anima”, chiamata Poesia.

Non si può essere poeti e infischiarsene del prossimo.

Migliaia di disperati scappano verso il mare per la Libertà e la trovano nei fondali del mare...

o prima ancora nell’arsura dei deserti.

Questo mi suggerisce la poesia della sensibile amica

Luisa Colnaghi.
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Arrivati alla spiaggia
lacerati nel corpo
con l'animo vuoto
sono sfuggiti alla tempesta
la lingua straniera
tradita nel ricordo
… fame, freddo
del tempo coloniale
scaldati al fuoco di Dio
dividiamo il nostro pane
Sanfrancesco ha donato
veste e mantello
ha parlato al lupo
.....
27 maggio 2011Luisa Colnaghi


L'ITALIA S'E' DESTA



L’ITALIA SE DESTA





DAL 13 Giugno scorso il “Tricolore” della nostra Bandiera è più pulito. Splende di più. Si è liberato dal grigiore in cui l’avevano infangato alcuni cittadini italiani. I veri italiani non sono un popolo di ladri o puttanieri. È naturale che in una nazione vi siano delle minoranze di farabutti e degli avanzi di galera che, spesso, sopprimono i bisogni dei cittadini esemplari.



ORA L’ITALIA S’È DESTA ...



lo dimostrano gli ultimi tre eventi elettorali democratici. Finalmente l’Italia ha riscattato il proprio onore con un Nuovissimo Risorgimento Italiano". La spazzatura è ancora al potere: diamoci da fare con una scopa nuova.



Vigiliamo e non fidiamoci di nessuno.



Calogero





AUTORI OSPITI

Pioltello, Via George Bizet, Musicista

I GRANDI UOMINI

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PEPPINO IMPASTATO

Giuseppe Impastato è uno dei grandi eroi sacrificatosi per la dignità della Sicilia e per riscattare la dignità di ogni uomo degno di tale nome. Ha lottato contro la mafia di cui “il padre ne era componente”. La verde città di Pioltello gli ha dedicato uno dei suoi grandi giardini pubblici per bambini, in via George Bizet proprio davanti ai plessi delle scuole elementari e medie. Nel cippo che lo ricorda si può leggere una delle sue poesie sottoscritta.

Lunga è la notte

e senza tempo.

Il cielo gonfio di pioggia

non consente agli occhi

di vedere le stelle.

Non sarà il gelido vento

a riportare la luce

né il canto del gallo,

né il pianto di un bimbo.

Troppo lunga è la notte

senza tempo

infinita.

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Ai prepotenti d’Italia, “Poetica Onestà” ricorda che sono ad un passo dalla morte: fisica e morale.

Neanche i vermi potranno sopportare la loro anima puzzolente.

Calogero