4 maggio 2012

I POETI DELL'ARIETE AL CENACOLO S. EUSTORGIO

LA GRANDE CATERINA

Ricordare una Poetessa amica... con la quale ci si è cimentati con altri Poeti o operatori culturali sparsi qua e là per la città di Milano e provincia non è facile. Almeno non lo è tanto quanto si parla di altri fenomeni poetici che brillano nel firmamento poetico. Per curiosità ho fatto degli asterischi su una cartina topografia delle varie “sedi culturali” nella città di Milano organizzati da I Poeti dell’Ariete ove abbiamo letto i nostri testi poetici. Mi è apparsa nel celeste della cartina una piacevole costellazione di ricordi e di emozioni... molto diversa dalle altre realtà culturali. Eppure ovunque io vada mi sento amato dagli altri poeti. Forse non solo per qualche mio testo poetico... ma anche perché polemizzo spesso con altri poeti poco umili e sprezzanti con altri meno fortunati che per varie ragioni sono meno conosciuti. Ebbene Caterina Parisi Mehr è stata la “spina dorsale” de I POETI DELL’ARIETE e lo è ancora: lo hanno dimostrato i molti amici e conoscenti intervenuti giovedì 3 maggio nella sede del CENACOLO S. EUSTORGIO (Libreria Esoterica Galleria Unione n.1, Milano) Come ogni anno si sono esibiti ed hanno ricordato la Nostra amica-collega la “grande Caterina” con commozione e tanto rispetto. Spesso ricordo a me stesso, e agli amici, che le Poesie è meglio leggerle che ascoltarle. Ma qualche volta succede di capirne immediatamente il contenuto, o almeno si crede, e si “scarabocchia d’istinto” qualche verso... come è successo a me dopo aver ascoltato LA SECOLARE SEQUOIA della nostra Caterina. In pochi versi ha descritto la storia dell’umanità e del “Tutto” ha preferendo i miti, cioè i vinti, da vera poetessa. In modo tutto mio, in pochissimi versi, partendo dal “nulla”, cioè da me, succhiando le radici del “Tutto” mi sono arrampicato col sentiero della vita sino ad arrivare in cima: la Morte per cercare chi ci ha creato. Qui sotto i due testi descritti sopra. Poi  altre poesie di Caterina Parisi Mehr.  Calogero Di Giuseppe
.....*.....
SECOLARE SEQUOIA (1

Potessi arrampicarmi
su una sequoia gigante
e restare appesa
lassù
a osservare
lo scorrere dei secoli
e delle genti
e della storia.
Attendere la nemesi
e poi vagare
nella polvere dei miti
a contemplare i fiori
sbocciati
nelle piaghe risanate
dei vinti.
.....*.....
Caterina Parisi Mehr

1) Da AMANDA, Blu di Prussia Editrice
.....*.....

LA SEQUOIA (1)

Appena nato
ho succhiato le radici.

Mi sono arrampicato
da bambino.

Sono giunto in cima
vecchio.

Ora tra le nubi

cerco Dio.
Calogero Di Giuseppe

Milano, 10 1998.
1) Scritta e letta in un contro tra poeti
presso l'editrice LASER in Milano
ispirata durante la lettura della poetessa
Caterina Parisi il 7 10 1998.
:::::::::::
Frammenti Frammenti di frammenti
di polvere cosmica
siamo
ingigantiti
dal mistero della vita
 ---------------
 Identità
Chi sono ?
Sono un poeta
che piange
e dell’inutile pianto
sorride.
-----------------
Poesia

Polvere d’universo
parole soffiate
su ali di pappo
intorno
a una cellula viva
sfuggita all’effimero
inesorabile
umano
perdersi nel nulla.
-----------------
Carpe diem

Stanotte non dirmi
parole d’amore
promesse inghiottite
da incerto domani.
Fusi nell’uno
della perfezione oltre la soglia
del Thanatos voliamo
soli nell’assoluto
ad eternare l’atto
che di memoria
riempirà il futuro
.................................................
Kronos

Non strisciarmi alle spalle
VECCHIO malefico e insidioso
Vieni di fronte
E guardami negli occhi.
Vedi? Nulla nascondo,
né i profondi solchi
che m’hai scavato in volto,
né la candida chioma
vessillo dell’età.
Siediti, dunque, deponi
la falce e la clessidra,
da amici giochiamo la partita
a carte alterne
finché ne avrò qualcuna
e quando l’ULTIMA
vedrò davanti a me sul banco
senza rancore
ti porgerò il braccio
e stretti come amanti
ci eclisseremo insieme.
-----------------------------------
La fenice

Nera una notte senza stelle
arrivò
scatenando la tempesta.
Feroci piombarono le arpie
avide di pupille
per spegnere l’attesa dell’aurora.
Incertezza del nostro futuro
nel breve cammino sul ponte,
la certezza è del volo infinito.
Misteriosa fu al primo risveglio
la pallida luce dell’alba.
Fu svelata al trionfo del sole.
Vibra l’aria nell’inno alla vita
sinfonia delle note d’amore
modulate dagli angeli umani.
Piovono tutt’intorno
semi di melograno.
Caterina Parisi Mehr

Da Poesie e altri scritti (I poeti dell'Ariete, 2008)

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VERSO LAMPEDUSA

V E R S O L A M P E D U S A

Calogero Di Giuseppe

Donare se stessi ... è questo che dovrebbero fare tutti i Poeti.

Soprattutto amare tutto e tutti. Non bisogna essere per forza santi... ma essere coerenti con la sensibilità della “espressione dell’anima”, chiamata Poesia.

Non si può essere poeti e infischiarsene del prossimo.

Migliaia di disperati scappano verso il mare per la Libertà e la trovano nei fondali del mare...

o prima ancora nell’arsura dei deserti.

Questo mi suggerisce la poesia della sensibile amica

Luisa Colnaghi.
..............
Arrivati alla spiaggia
lacerati nel corpo
con l'animo vuoto
sono sfuggiti alla tempesta
la lingua straniera
tradita nel ricordo
… fame, freddo
del tempo coloniale
scaldati al fuoco di Dio
dividiamo il nostro pane
Sanfrancesco ha donato
veste e mantello
ha parlato al lupo
.....
27 maggio 2011Luisa Colnaghi


L'ITALIA S'E' DESTA



L’ITALIA SE DESTA





DAL 13 Giugno scorso il “Tricolore” della nostra Bandiera è più pulito. Splende di più. Si è liberato dal grigiore in cui l’avevano infangato alcuni cittadini italiani. I veri italiani non sono un popolo di ladri o puttanieri. È naturale che in una nazione vi siano delle minoranze di farabutti e degli avanzi di galera che, spesso, sopprimono i bisogni dei cittadini esemplari.



ORA L’ITALIA S’È DESTA ...



lo dimostrano gli ultimi tre eventi elettorali democratici. Finalmente l’Italia ha riscattato il proprio onore con un Nuovissimo Risorgimento Italiano". La spazzatura è ancora al potere: diamoci da fare con una scopa nuova.



Vigiliamo e non fidiamoci di nessuno.



Calogero





AUTORI OSPITI

Pioltello, Via George Bizet, Musicista

I GRANDI UOMINI

......................

PEPPINO IMPASTATO

Giuseppe Impastato è uno dei grandi eroi sacrificatosi per la dignità della Sicilia e per riscattare la dignità di ogni uomo degno di tale nome. Ha lottato contro la mafia di cui “il padre ne era componente”. La verde città di Pioltello gli ha dedicato uno dei suoi grandi giardini pubblici per bambini, in via George Bizet proprio davanti ai plessi delle scuole elementari e medie. Nel cippo che lo ricorda si può leggere una delle sue poesie sottoscritta.

Lunga è la notte

e senza tempo.

Il cielo gonfio di pioggia

non consente agli occhi

di vedere le stelle.

Non sarà il gelido vento

a riportare la luce

né il canto del gallo,

né il pianto di un bimbo.

Troppo lunga è la notte

senza tempo

infinita.

..................................................................

Ai prepotenti d’Italia, “Poetica Onestà” ricorda che sono ad un passo dalla morte: fisica e morale.

Neanche i vermi potranno sopportare la loro anima puzzolente.

Calogero